Se Atene piange Sparta non ride, é questo che si vede confrontando i dati sulla disoccupazione tra l’Italia e l’eurozona.
Quello che sta preoccupando maggiormente le politiche economiche della UE è comunque la disoccupazione giovanile, arrivata a livelli non più accettabili in alcuni paesi, tra cui l’Italia, che vede il 40, 5 % di giovani disoccupati, su una media europea del 24,4%, meglio solo di Grecia, Portogallo e Spagna.
I dati sul lavoro e la disoccupazione in Europa del primo trimestre del 2013, sono davvero sconfortanti, specialmente se messi in relazione con i dati della crescita economica o meglio: della decrescita economica, visto che le previsioni economiche sono in negativo per l’Europa, ma andiamo a leggere i dati:
Sopra: disoccupazione in Europa i dati complessivi del 2013.
Sopra i Record dei dati della disoccupazione giovanile in Europa ( primi 3 mesi del 2013)
Sia la Grecia e la Spagna hanno tassi di disoccupazione superiori al 25%. Il tasso di disoccupazione più basso è in Austria al 4,9%.
I più alti tassi di disoccupazione sono in Grecia (27,0% a febbraio 2013), la Spagna (26,8%) e il Portogallo (17,8%).
La spesa dei consumatori resta contenuta. I dati diffusi il Venerdì hanno mostrato che le vendite al dettaglio in Germania sono scese dello 0,4% nel mese di aprile rispetto al mese precedente.
La zona euro è nella sua più lunga recessione da quando è stata creata, nel 1999. L’inflazione è al 1,4%, molto al di sotto dell’obiettivo del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea (BCE).
All’inizio di questa settimana, l’OCSE (l’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo Economico) previsto un’ulteriore decrescita dello 0,6% nell’eurozona.
Secondo Carsten Brzeski, economista presso ING, in passato, la zona euro ha avuto bisogno di una crescita economica di circa il 1,5% per creare posti di lavoro.
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